Tra automobilisti e ciclisti spesso non corre buon sangue per la scarsa considerazione reciproca. In genere gli automobilisti criticano ai secondi l’occupazione di parti considerevoli di carreggiata impedendo il transito delle auto. Viceversa, la poca disciplina spesso mette a repentaglio l’incolumità di chi pedala sulle due ruote.
In genere la verità sta sempre nel mezzo, ci sono casi e casi.
Va subito detto che se una persona è indisciplinata, lo sarà sia in auto che in bicicletta. Esistono infrazioni frequenti per entrambe le categorie.
Vogliamo risaltare una situazione molto frequente che spesso non viene presa in considerazione: chi si muove in bicicletta per strada deve rispettare il codice della strada e salvaguardare la propria incolumità dalla strada stessa. Che le strade di Palermo siano delle trazzere pericolose purtroppo ce ne siamo resi conto tutti, con la piccola grande differenza che transitare sopra una delle tante buche con le due ruote è decisamente più rischioso rispetto a percorrerla in auto.
Grandi segmenti stradali sono letteralmente dei campi minati che inducono il conducente a spostarsi repentinamente per evitare di affossare la propria ruota e cadere per terra: tombini anche 10 cm sotto il manto stradale, asfalto degradato, buche non ricoperte, scavi non ultimati, scarificazioni incomplete.
Va da sè che non è sempre maleducazione se un ciclista si sposta più verso il centro della carreggiata o improvvisi uno zig-zag. C’è anche l’aggravante del modello di bici: le comuni city-bike sono prive di ammortizzatori e ogni piccola sconnessione stradale diventa un pericolo.
Prima di strombazzare con il clacson o imprecare vale la pena rifletterci un attimo.
Ci sono le piste ciclabili ma sono ancora oggi poco percorse perché la gente le ignora o perché sono occupate da abusivi (sosta selvaggia, bancarelle, bidoni, eccetera). Quando vado in bici le mie lamentele sono rivolte ai trasgressori che occupano le banchine, mentre quando sono in macchina mi lamento per i ciclisti (e scooter) che vanno contromano, passano col rosso, tagliano la strada, pedalano sui binari del tram… confermo che entrambe le categorie a due e quattro ruote hanno bisogno di lezioni severe sulla disciplina e codice della strada.
Mi permetto di far notare che “piste ciclabili” a Palermo non ce n’è sono, o meglio le chiamiamo così ma sono marciapiedi con pavimentazione differente non segnalati, non delimitati, oppure ancora porzioni di carreggiata sconnessa e piena di avvallamenti (via Dante).
Caro Giulio, fai bene a ricordare che a Palermo non esistono “piste ciclabili” Quelle esistenti sono “fuori norma” cioè non rispettano la normativa. Una pista ciclabile è un percorso protetto e riservato solo alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso. Lo scopo di tali percorsi è separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli. Quali delle nostre “piste ciclabili” rispetta tali norme.?
Gentilissimo… a Palermo per un ciclista il fare un pezzo contromano può salvare la vita, purtroppo è così.
E’ al di fuori dell’articolo ma comunque riguarda la bicicletta:
http://newatlas.com/urbanx-eco-booster-electric-bike-wheels/48488/?li_source=LI&li_medium=default-widget
Personalmente, da ciclista, trovo molto ma molto pericoloso l’atteggiamento dei motociclisti che sfrecciano a velocità elevatissime a distanze minime da noi ciclisti.
finchè non si capirà che bisogna ribaltare la concezione comune attuale che vede il ciclista come “ospite” della carreggiata…non si va da nessuna parte. Sono le auto che, nelle città, devono diventare “ospiti” della strada.
Vedi un pò cosa stanno facendo a Parigi…http://www.repubblica.it/ambiente/2016/07/06/news/parigi_val_bene_una_bicicletta-143485356/